Star Wars & John Williams: che binomio!
- Anakin
- 13 apr 2018
- Tempo di lettura: 8 min
Se per Sergei Eisenstein il film è musica, George Lucas, parlando del lavoro di John Williams nella saga di Star Wars, affermò che l’epopea spaziale sarebbe benissimo potuta essere muta, con le musiche della London Symphony Orchestra a raccontare le scene. C’è addirittura chi si è spinto a dire che le immagini dei film di Lucas siano loro stesse commento alla colonna sonora e non viceversa.
Se certe affermazioni possono apparire azzardate, è un dato di fatto che sia raro trovare opere cinematografiche in cui immagini a schermo e relativo accompagnamento musicale siano così tanto in simbiosi. È da sottolineare infatti che la London Symphony risuoni continuamente ed ininterrottamente nel sottofondo della galassia lontana lontana. Addirittura lo score de "Il Ritorno dello Jedi" preparato e confezionato dal buon John raggiunge la veneranda durata di due ore e mezza, contro le due ore e undici minuti del film.
Descrivere quella che da diverse fonti autorevoli è stata indicata come la migliore colonna sonora nella storia del cinema è probabilmente inutile. Oggi proporrò quindi una personalissima “classifica” dei temi che più ho amato della saga.
P.S. In classifica non considererò il Main Theme, perché...dai su, sarebbe come fare un elenco di app consigliate ed inserirvi YouTube!
P.P.S. Ogni titolo conterrà un link al corrispondente video del pezzo in questione...buon ascolto!

Tema che verrà poi ripreso e rimescolato in altre salse(andrà a formare la base del tema degli ewok), il tema di Yoda descrive appieno il personaggio che rappresenta: la melodia alle prime battute lenta e quasi giocosa, come l’omino verde che incontra Luke su Dagobah, sfocia gradualmente in un tripudio di archi, mantenendo tuttavia la delicatezza iniziale. La sfumatura malinconica di fondo sottolinea come il grande maestro Yoda, saggio ed un tempo potente, sia ormai debole e alla fine dei propri giorni.

Lo stile di John Williams si riconosce. Così come nel precedente brano, anche la principessa della Ribellione Galattica viene presentataci con una melodia in crescendo, molto più lento e graduale del primo. Contemporaneamente, raggiunto l’apice di questa ripida salita, non c’è un solo arco della London Symphony che non partecipi ad una melodia romantica e drammatica.
Il personaggio interpretato dall’indimenticabile e indimenticata Carrie Fisher è sì un’eroina impavida che senza problemi fa la voce grossa di fronte a Tarkin o allo stesso Darth Fener (figlia ingrata), ma è allo stesso tempo partecipe di un dramma esistenziale, combattuto con una sola arma potentissima e perfettamente descritta nelle ultime note: la speranza.

Finalmente anche un brano della tanto(e a mio parere troppo) bistrattata trilogia prequel!+ìì Tema principale del miglior film di tale trilogia, insieme al complementare “Anakin vs Obi-Wan”(che essendo complementare metto idealmente insieme a questo) ci accompagna durante lo spettacolare duello nel finale de "La vendetta dei Sith".
Sin dalle prime note si sente una forte atmosfera di epicità. Con alcuni richiami a Duel of the Fates, Battle of the Heroes e Anakin vs Obi-Wan costituiscono probabilmente un’eccezione nella produzione di Williams: se come abbiamo detto, e come vedremo meglio ancora tra poco, in alcuni casi si ha la percezione che certe scene siano un mero commento alla musica stessa, in questo caso coreografie e colonna sonora si fondono in un unicum difficile da analizzare se non nel suo complesso. L’ingresso del coro, alcune aperture e picchi della melodia sono chicche che si apprezzano maggiormente se contestualizzate all’interno della scena che vanno, sublimemente, a descrivere(e non a caso non ho parlato di “accompagnamento”).

Nel caso di Asteroid Field si potrebbe quasi parlare di spoiler musicale. Il brano infatti inizia quando Han e soci ancora non si sono liberati dell’impero, tanto che l’inizio della traccia sembra fornirci una versione alternativa e più potente della marcia imperiale. Dopo un tentativo di seminarli, il contrabbandiere più famoso della galassia(e che spara sempre per primo, ricordate) ha un’idea: rifugiamoci in un campo di asteroidi! Sarebbero pazzi a seguirli, no?
Mentre il Millennium Falcon entra nel campo inseguito da un manipolo di caccia Tie, la melodia assume i toni quasi di un film d’avventura alla Indiana Jones. Il tutto tra asteroidi evitati dall’Indiana Jones starwarsiano e centrati in pieno dai suoi inseguitori.
Suggestivo e probabilmente tra i migliori pezzi sentiti in un fantasy fantascientifico, nel 2005 con la riedizione della Trilogia Classica Asteroid Field viene inserito nel menù dei contenuti speciali, da ricordare per la presenza de L’Impero dei Sogni, documentario che ogni appassionato di Star Wars dovrebbe aver visto almeno una volta.

Parlare di questo brano mi permette di affrontare un discorso più ampio circa Lucas e la sua mania ossessivo-compulsiva di mettere mano ai suoi lavori passati con aggiunte in certi casi probabilmente discutibili. Il punto è che generalizzare e fare di tutta l’erba un fascio non è mai bene ed uno degli esempi a mio parere più calzanti è in questo caso il finale de Il Ritorno dello Jedi.
Frotte di appassionati della vecchia trilogia hanno profondamente odiato gli Ewok probabilmente più di Jar Jar. E facevano bene. Perché oltre ad avere parzialmente rovinato l’atmosfera di quello che sarebbe potuto essere l’episodio migliore della saga, gli ewok sono stati capaci di essere protagonisti di quello che probabilmente era il peggior finale della saga. E non tanto a livello di scene quanto a livello di musica. Ci sono voluti gli ewok a far fare un piccolo passo falso a John Williams.
Nel 1997, però, ecco l’intervento di Lucas, che oltre ad aggiungere alcune parti con la tanto odiata CGI(che tuttavia non in ogni situazione stona, anzi), fa sostituire il precedente brano con quello di cui sopra.
Non scompaiono gli ewok, la loro presenza, anche musicalmente, si sente; è tuttavia molto più tollerabile e contestualizzata. La gioia per la sconfitta di un gigante come l’impero non è più affare solo di quegli orsetti, è un successo gioioso per l’intera galassia non più oppressa dall’ombra del perfido Palpatine.
L’atmosfera leggermente malinconica dell’agognato lieto fine è palpabile, in una galassia ormai in festa. A questo proposito, ma sempre in ambito di aggiunte, la panoramica sul tripudio dei vari pianeti in giubilo(memorabile l’abbattimento della statua di Palpatine su Coruscant) è un’altra chicca non trascurabile.
In ultimo va ricordata una cosa molto importante: i film di Star Wars vanno visti completamente. Fino alla fine. E per fine intendo proprio fino all’ultimo dei titoli di coda, perché spesso(e, spoiler, anche questo lo vedremo) il meglio di sé John Williams lo dà alla fine. E la ripresa del Main Theme con il crescendo degli archi è probabilmente la migliore in tutta la saga.

Ve la aspettavate più in alto, vero? Non credo ci sia bisogno di dire molto oltre che citarla, probabilmente la marcia imperiale è il tema più iconico della saga subito dopo il Main Theme. Questo dal mio punto di vista non la rende necessariamente la migliore. Nonostante sia il tema principale dell’episodio da molti considerato il migliore della saga.

Tornando al discorso sui pezzi finali degli episodi e rimanendo in ambito Impero Colpisce Ancora, eccoci al Finale. Con la F maiuscola non solo perché è proprio il titolo del brano, tra l’altro.
Questo finale, che ingloba la precedentemente citata marcia imperiale, oltre che il tema di Yoda e quello sentito su Bespin, ha una caratteristica fondamentale che, nuovamente, mi permette di aprire un discorso più ampio.
Tranne in Episodio I e in Episodio II, in ogni finale di episodio John Williams, negli ultimi secondi di pellicola, inserisce quello che con la G e la F maiuscole possiamo chiamare il Gran Finale. È difficile descrivere la pelle d’oca e i brividi che corrono lungo la schiena quando la London Symphony Orchestra si scatena in quegli ultimi, meravigliosi attimi di tripudio per l’udito. E dato che è difficile vi dico solamente di andarli ad ascoltare, tutti, i finali. Le vostre orecchie mi ringrazieranno. Ah, il Gran Finale più bello, per l’appunto, è proprio quello de l’Impero Colpisce Ancora.

Seriamente...ma dove la si trova una saga cinematografica che contenga un pezzo come Throne Room...e che ne abbia persino altri migliori?!?!
Non scherzo, un pezzo come questo in un qualsiasi film normale basterebbe a garantirgli l’oscar alla migliore colonna sonora, senza alcun dubbio.
Solenne, profonda, potente. Come descriverla con altre parole? Il finale del film del 1977 rimarrà nella storia per un semplice motivo: uno dei finali più epici di sempre, del quale però le immagini quasi non importano(anzi, sarebbe persino una scena quasi priva di mordente). Perché mentre le orecchie stanno ascoltando Throne Room il cervello da la priorità a loro e non agli occhi.

Chi mi conosce sarà sorpreso di vedere questo capolavoro solamente secondo.
Conosciuta anche con il titolo di The Hologram/Binary Sunset o ancora come The Princess Appears, è la melodia più famosa e amata da ogni fan di Star Wars.
Utilizzata come tema della famiglia Skywalker e come una sorta di tema della forza, Binary Sunset è una di quelle melodie che indipendentemente dagli strumenti con la quale si suona fa venire la pelle d’oca. C’è anche dell’oggettività nel bello e questa straordinaria melodia, nemmeno parlo di brano, è oggettivamente bellissima. E se anche canticchiata a cappella risulta uno dei motivi più struggenti probabilmente della storia del cinema, suonata dalla London Symphony...ragazzi altro che pelle d’oca. Avete mai provato a guardare la famosa scena del doppio tramonto muta? Fatelo. Poi tornate indietro, stavolta a tutto volume, possibilmente con un buon impianto stereo. Brividi. E non serve essere amanti di Star Wars per provare tali emozioni.
Siamo arrivati in fondo. Sono sicuro che non tutti avranno capito quale possa essere la mia scelta circa il re di questi magnifici capolavori musicali. Quindi, anche per creare ancora un filo di hype prima di svelarlo, vi anticipo che quando si elencano i pezzi migliori o comunque i propri temi preferiti, questo viene dimenticato spesso e volentieri. Anche perché, come vedremo tra poco, nel film è stato leggermente rimaneggiato rispetto alla versione originale che si può invece ascoltare nella versione cd o digitale dell’album. Non avete ancora capito? Beh andiamo a vedere quale sia allora...

Checché ne vogliano gli haters a prescindere della trilogia prequel, quelli che non vogliono, per decisione presa, riconoscere alcuni pregi e chicche dei tre film di Lucas, il Finale de La Vendetta dei Sith è qualcosa di sublime.
E prima che si urli all’eresia, alla bestemmia cinematografica per aver piazzato un brano della trilogia tanto odiata sopra ai miti del passato, esaminiamolo.
Questo A New Hope, così lo chiameremo per brevità, parte con quella che è probabilmente la versione migliore di Binary Sunset, con un arrangiamento a dir poco straordinario, migliore anche di quello visto nella scena del doppio tramonto in Episodio IV(sì, l’ho detto). Il tutto inserito in una scena che, a differenza di quella di Una Nuova Speranza, di mordente ne ha eccome.
Sia livello emotivo, per quello che sta succedendo nel film, sia a livello visivo, con quella che, perdonatemi, è l’inquadratura più bella di tutta l’esalogia(perché gli Star Wars sono 6 in tutto, non è vero? Ah no...c’è anche Rogue One). Sì, forse è vero, quando vedo il doppio tramonto di Tatooine vado in estasi.
Ma procediamo con la nostra disamina, perché dopo quella scena partono i titoli di coda, con il Main Theme, seguito dopo poco da un altro brano che ho menzionato in questa classifica: Princess Leia’s Theme. E non è una versione modificata o rovinata dalla mano cattiva di Lucas, è proprio quella che tutti ricordiamo provenire da Episodio IV. Con la caratteristica di “andare subito al dunque”, con l’acuto degli archi subito in azione.
Con un’intelligente medley, il buon John dà in pasto all’orchestra sinfonica di Londra un altro brano che troviamo nella mia classifica, Anakin vs Obi-Wan, sempre chiaramente fuso a Battle of the Heroes, tutto questo mentre i titoli di coda scorrono.
Se però i titoli di coda continueranno a scorrere significa che a questo punto le vostre orecchie si perderanno uno spettacolo. Esatto, perché come avevo anticipato nel film è stata tagliata una parte importantissima di colonna sonora(e mi dovete spiegare perché!!), quella in cui viene inserito dal non buono, divino John un’altra perla, un altro brano inserito in questa classifica: Throne Room. E togliere Throne Room è come far vedere gli highlights di una partita di calcio senza mostrare i goal. Anche perché questa versione del capolavoro del 1977 è leggermente rallentata rispetto all’originale e questo ritmo diverso gli dà nuova linfa ma non diversa imponenza, anzi. Tutt’altro.
Poi di nuovo Main Theme, quindi un Gran Finale a percussioni simile a quello di Episodio VI che vi farà venire la pelle d’oca. Anzi no. Perché a quel punto saranno precisamente 13 minuti di pelle d’oca ininterrotta.
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