top of page
Post recenti
Post in evidenza

Star Wars: Gli Ultimi Jedi - Recensione

  • Anakin
  • 14 dic 2017
  • Tempo di lettura: 7 min

Ok fermi tutti, premessa importantissima: questa non è una vera e propria recensione, sono le prime impressioni di uno spettatore non totalmente imparziale in quanto da sempre fan di questa saga.

Per mantenere spirito critico un filo distaccato dall’amore viscerale per questo universo, per essere razionali e non farsi prendere dalla pelle d’oca che parte appena il leggendario incipit campeggia sullo schermo del cinema, per non soffermarsi solo o quantomeno sulle riprese di Binary Sunset, e ce ne sono tante in questo Episodio VIII(grazie John Williams, grazie), bisogna quantomeno vedere il film una seconda volta. Dopodiché potrò fornirvi una recensione più dettagliata.


Ci sarebbe davvero tanto da dire su questo Episodio VIII. Questo perché gli spunti di riflessione e di discussione sono parecchi. Parto con il dire che "Il Risveglio della Forza" all’epoca non mi fece impazzire, non tanto per essere la palese riproduzione di "Una Nuova Speranza", quanto per la mancata originalità e contestualizzazione con il resto della saga.

Non era chiara la nascita del Primo Ordine dopo la caduta dell’Impero, come questa organizzazione si fosse radicata nella galassia e cosa fosse successo nei 30 anni successivi al "Il Ritorno dello Jedi"; e questo Episodio VIII paga ancora dazio alle imperfezioni dell’apripista diretto da J.J. Abrams. Se però "Il Risveglio della Forza" non aveva osato per niente, spingendosi a lievissime variazioni rispetto alla trilogia classica e vivendo in gran parte di citazioni dirette e indirette ai film precedenti, Rian Johnson è stato molto più “lucasiano”. Lucas, per quanto ciò gli costò numerose critiche, nel dirigere i prequel portò numerose modifiche e novità rispetto alla trilogia originale, rischiando e osando, in certi casi troppo, per ottenere un qualcosa che, per quanto sulla falsa riga dei film precedenti, fosse diverso.

Così Johnson non ha creato, come molti temevano, un copia incolla de "L’Impero Colpisce Ancora", ma ha anzi osato distaccandosi in certi casi nettamente da ciò a cui eravamo stati abituati a vedere e sentire. Si scopriranno nuovi modi di interagire con la forza, nuovi risvolti psicologici e comportamentali dei jedi. In alcuni casi questa scelta ha portato anche ad alcune decisioni quasi drastiche. Sì perché, va bene tutto eh, ma levarmi anche il classico "I have a bad feeling about this" è troppo…spero di essermelo perso o non averlo notato, ma temo che più semplicemente la frase più iconica della saga insieme al “che la forza sia con te” sia stata tagliata via.


Altro problema che affliggeva il settimo capitolo non tanto nella sua singolarità quanto nel complesso della saga, era il fatto che con esso la storia di Star Wars perdeva la propria circolarità. Con l’esalogia si aveva la parabola della redenzione di Anakin che, cresciuto e divenuto potente, cadde nelle tenebre del lato oscuro, salvo poi essere riportato sulla via del bene dal figlio Luke, aiutandolo dunque a riportare l’equilibrio nella forza(perché il prescelto, diversamente da quanto comunemente detto, è Anakin, il quale uccidendo Palpatine riportò equilibrio nella forza).

Con "Gli Ultimi Jedi" questa cosa viene accentuata: la famiglia Skywalker è sempre più ai margini di una microstoria che inizierà a puntare molto di più sulle vicende di Rey e Kylo Ren.


Ho parlato di microstoria non a caso, perché la saga di Star Wars è sempre stata un grosso contenitore in cui convivevano una gigantesca macrostoria, che ci presentava un’epica battaglia tra Impero e Ribellione, e quella microstoria citata prima nella quale tutto ruotava intorno alla famiglia Skywalker e più precisamente intorno alla figura di Anakin, poi Darth Fener(Vader). Venuta meno la seconda, in tutta la prima parte di questo episodio la macrostoria, la lotta tra Primo Ordine e Ribellione, sembrerà imperare. Per quasi un’ora assistiamo a battaglie spaziali in cui stupendi scontri tra navette, caccia e immense navi ammiraglie portano in primo piano la macrostoria. E ho avuto paura, tanta paura, che si fosse persa la bussola, che Johnson avesse pensato che i fan di Star Wars fossero tali in quanto amanti di scontri spaziali. Nella trilogia classica le battaglie tra caccia non sono così tante come si potrebbe pensare e persino nella trilogia prequel, nella quale con la CGI Lucas si sarebbe potuto sbizzarrire parecchio(non che non l’abbia fatto in fin dei conti), lo scontro più lungo e intenso si assiste all’inizio de "La Vendetta dei Sith", sequenza decisamente più breve di quella vista all’inizio dell’ottavo capitolo.

Poi, tutto d’un tratto, ecco l’inversione di rotta. Nella seconda parte del film succede di tutto: appaiono in modo inaspettato personaggi cari e amati , dominano le scene duelli mozzafiato, si verificano veri e propri colpi di scena e… nascono nuovi interrogativi.

Esatto, perché se nell’Episodio V vi era stato il colpo di scena madre di tutta la saga che aveva fatto luce su uno dei grandi misteri nati nel corso di "Una Nuova Speranza", qui alcuni interrogativi, oltre ad essere reiterati dal regista, sono stati anche debitamente rimpolpati.


Star Wars è un’opera che punta molto sui propri personaggi, la caratterizzazione e l’approfondimento psicologico dei quali è uno dei motivi per cui a distanza di 40 anni siamo ancora qui a parlare della galassia lontana lontana.

Una delle debolezze di Episodio VII era stata la volontà di soffermarsi eccessivamente sui vecchi personaggi, cercando di creare "effetto nostalgia" in mere pedine che non avrebbero poi formato il vero e proprio scheletro della microstoria di questa trilogia. Esattamente, perché se il legame tra i nuovi personaggi con quelli vecchi, e in particolare gli Skywalker, non c’era, i vari Luke, Han, Leila(no, non ce la faccio a chiamarla Leia, perdonatemi) sarebbero benissimo potuti scomparire anche loro. I vecchi personaggi in Episodio VII limitavano e anzi offuscavano l’evoluzione di quelli nuovi, ostacolando di fatto lo sviluppo di una microstoria che di fatto era solo abbozzata.

Con Gli Ultimi Jedi qualcosa è cambiato. Luke sarà molto più presente che in passato(e non è che ci volesse molto), ma stavolta la sua figura avrà un ruolo chiave per l’approfondimento della vera vicenda portante di questo episodio e forse di tutta la saga: il rapporto tra Rey e Kylo Ren.

Chi è veramente Rey? Quali sono le sue origini? Come fa ad essere sensibile alla forza? Questi interrogativi saranno il fil rouge che intreccerà le vicende, sempre più legate, di Rey, Luke e, a sorpresa, Kylo Ren.

Sì perché se c’era una cosa che mi aveva convinto de "Il Risveglio della Forza" era proprio la figura di Kylo. In un film che ricalcava per filo e per segno Episodio IV, il fatto di aver evitato di inserire anche una copia spudorata di Darth Fener mi aveva convinto. Non avevo capito le critiche di coloro i quali mettevano a paragone il protagonista dell’esalogia con il(ormai posso dirlo, Episodio VII l’avrete visto tutti, altrimenti cosa leggete a fare commenti su Episodio VIII??) figlio di Han Solo: il fatto che finalmente vi fosse qualcosa di diverso, che il seguace di Snoke non reggesse manco lontanamente il confronto con il nonno, per me era una cosa più che positiva.


Il nostro Kylo è un personaggio potenzialmente molto complesso e questa cosa, che già si avvertiva nel precedente episodio, qui è accentuata. Apparentemente un sith, tentato costantemente dal lato chiaro, oscilla tra l’accettazione di questa sua tentazione e il conflitto con la stessa. Anche in questo "Gli Ultimi Jedi" vi saranno momenti in cui lo spettatore si chiederà quale sia la vera natura di Ren.

Se quindi mi posso ritenere soddisfatto circa l’approfondimento di due personaggi che promettevano bene solo sulla carta prima ma che adesso possono veramente fornire le basi per un ottimo Episodio IX e, ahimè, per la nuova trilogia, non posso dire lo stesso di Snoke.

Il cattivone che sembrava uscito da un cinecomic Marvel aveva ottenuto il mio beneficio del dubbio alla fine di Episodio VII, confidando che la sua figura sarebbe stata trattata meglio e più a fondo nel corso della trilogia. In fondo anche Palpatine nella trilogia classica era un personaggio che era stato utilizzato con il contagocce e che aveva acquisito importanza e soprattutto rilevanza nel corso dei film tra la fine de "L’Impero Colpisce Ancora" e gradualmente in tutto "Il Ritorno dello Jedi". Verissimo, ma per quanto mi auspicassi che succedesse lo stesso con il nuovo “imperatore” del Primo Ordine, non è andata così.

C’è poco da fare, questo personaggio è stato sfruttato malissimo, la sua figura non viene approfondita nemmeno in parte e, per quanto protagonista di un importante colpo di scena, risulta priva di mordente anche all’interno di questo film.

Menzione d’obbligo per la compianta Carrie Fisher. Nei titoli di coda è stato inserito un tributo alla storica attrice della principessa della ribellione galattica. E un applauso ha inondato la sala.

Il problema del suo personaggio in questo film in effetti è proprio, purtroppo, l’attrice stessa. Dopo la morte di Carrie, oltre a correre a rivedersi "Una Nuova Speranza" per ricordarla come si deve, un po’ tutti i fan si sono chiesti: e in Episodio VIII? Se nel breve termine, relativamente a questo Episodio, tutto ciò non risulta un problema in quanto le scene in cui appariva la principessa erano già state girate, per il prossimo i dubbi rimangono. La principessa ha un ruolo importante all’interno del plot di questo "Gli Ultimi Jedi", e potrebbe risultare problematico trovare un modo per farla uscire di scena in Episodio IX(cavolo quanto sono lunghi due anni).

Che dire in generale di questo ottavo episodio? In fin dei conti posso dirmi abbastanza soddisfatto, nonostante una prima parte del film un po’ lenta(in cui, come già detto, gli scontri spaziali sembrano effettivamente troppo lunghi), la musica cambia nella seconda parte in cui alcuni colpi di scena parecchio importanti ed una sapiente gestione del ritmo sono riusciti a dare al film ciò che mancava a "Il Risveglio della Forza": un’anima propria. L’unico vero neo, l’unico vero punto negativo che farà male al cuore di tutti gli appassionati? I have a bad feeling about this, ci mancherai.



Comments


Archivio
bottom of page