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Il Cavaliere Oscuro

  • Anakin
  • 28 lug 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

Quando Christofer Nolan, regista fin troppo sottovalutato e autore di capolavori quali Memento e Inception, decide di intraprendere quel viaggio rappresentato dal riportare sul grande schermo la saga dell'uomo pipistrello, la figura di quest'ultimo è profondamente compromessa dai film della saga di Schumacher uscita al cinema negli anni '90, famosa per aver creato tanto odio intorno alla figura di Batman come nemmeno Jar Jar Binks in Star Wars. Batman Begins è però un successo e il Batman di Christian Bale è già entrato nell'immaginario collettivo così, nel 2008, approda sul grande schermo Il cavaliere oscuro, secondo capitolo dell'omonima saga.



Sarò sincero: non amo particolarmente i film supereroistici per il semplice fatto che spesso questi ultimi cerchino di essere e sembrare plausibili agli occhi degli spettatori quando è chiaro e palese che un uomo che spara ragnatele dai polsi o che riesce ad allungare ogni suo arto come nemmeno un pezzo di pongo non possa esserlo se inserito all'interno di un contesto di per sé realistico.

Il cavaliere oscuro riesce invece a inserire un personaggio che potrebbe anche risultare plausibile, un miliardario che viene esercitato a delle arti marziali che lo rendono una sorta di ninja aiutato da millemila marchingegni e apparecchi in suo possesso grazie alla sua disponibilità economica, all'interno di un contesto, Gotham City, che potrebbe ammettere anche pecche di realismo, non essendo una città reale, cosa che verrà particolarmente utile al regista nel momento in cui dovrà dare spazio alla vera stella di questo film: il Joker, interpretato da un sontuoso Heath Ledger.

Ci sono alcune interpretazioni che lasciano all'attore che le esegue l'impronta del personaggio interpretato a vita: pensate a Daniel Radcliffe in Harry Potter, Marlon Brando nei panni del Padrino oppure Sean Connery nei vari 007, tutti attori la cui identità, per l'immaginario collettivo, coincide con il personaggio. Questo è il caso di Heath Ledger. Il suo Joker non è un personaggio razionale né alla ricerca di qualcosa di concreto. Egli è infatti ossessionato dal bisogno di controllare tutto ciò che accade piuttosto che dal ricevere una qualche gratificazione nell'ottenere grosse, immense somme di denaro provenienti dalle proprie rapine e attentati.

La sua figura è avvolta da un alone di mistero che si infittisce ogni volta che racconta al malcapitato di turno una versione diversa di come si sia procurato le cicatrici sulle guance, prima di toglierlo di mezzo(modus operandi che ricorda il Joker di Nicholson, con la celeberrima frase "hai mai danzato col diavolo nel pallido plenilunio").

Come detto prima il Batman di Christian Bale era già diventato iconico grazie a Batman begins, nel 2005, ma questo secondo capitolo regala al personaggio una luce nuova, andando a dare, fra le righe, la definizione di "cavaliere oscuro", permettendo allo spettatore di percepire come e soprattutto perchè Bruce Wayne alias Batman sia costretto ad agire nell'ombra, ostacolato paradossalmente dallo stesso sistema che si batte per difendere.

Fra le file di quest'ultimo troviamo due personaggi a loro volta iconici: il procuratore distrettuale Harvey Dent("io me la creo la fortuna"), la cui personalità si rivelerà sfaccettata e intricata quasi quanto lo stesso Joker, e il colonnello James Gordon, interpretato da un impeccabile Gary Oldman, che sarà protagonista di un paio di colpi di scena interessanti.

La storia ruota intorno alla pazzia del Joker che continua a mettere sotto scacco la città di Gotham e persino la mafia locale, in una partita a scacchi che vede la fazione della giustizia muovere le proprie pedine con l'aiuto degli organi di potere ufficiali, rappresentati principalmente da Dent e Gordon, e dal paladino mascherato, che diventerà il vero bersaglio dello psicopatico malvivente in un gioco di potere e astuzia nel quale la faranno da padrone gli ultra tecnologici gadget dell'uomo pipistrello fornitigli da Lucius Fox(Morgan Freeman), neo presidente della Wayne enterprises e con l'aiuto del maggiordomo Alfred(Michael Caine).

In generale lo squisito intreccio della trama fa si che questo film possa essere annoverato fra quelli che finiti i titoli di coda si ha la forte tentazione di far ripartire daccapo...chapeau!




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