La migliore offerta: sincretismo vita e arte
- Gatsby
- 17 set 2017
- Tempo di lettura: 2 min
“Gli ingranaggi sono come le persone; a furia di stare insieme, prendono le sembianze reciproche…”

Virgil Oldman è un celebre ma introverso battitore d’aste. Privo di qualsiasi legame sentimentale, egli dedica la propria esistenza all’arte e al collezionismo; acquista, con la complicità del vecchio amico Billy Whistler, preziosi nonché ricercati dipinti di figure femminili – custoditi con ossessiva cura in un’apposita stanza – e ogni singolo giorno ne ammira i dettagli, le armoniose forme, gli intensi sguardi.
La mattina del suo sessantatreesimo compleanno riceve nel suo studio un’inaspettata telefonata: Claire Ibbetson, una giovane ragazza dalla voce delicata, chiede al signor Oldman di effettuare un’importante valutazione nei pressi di un’antica villa di famiglia, precedentemente appartenuta ai suoi genitori, ormai deceduti…
Quella telefonata sarà soltanto l’inizio di una singolare quanto assurda esperienza, densa di misteri e avvenimenti paradossali che segneranno profondamente la - fino ad allora - tranquilla e monotona vita di Virgil.
Uscito in Italia nel gennaio 2013, La migliore offerta è un film di difficile classificazione, sicuramente non riconducibile a uno specifico genere cinematografico. Non credo sia azzardato definirlo un unicum, sia per la caratterizzazione dei personaggi, sia per l’inconsueta quanto originale conclusione (c’è chi la odierà profondamente, c’è chi la adorerà senza remore… in ogni caso, merita un’attenta e puntuale visione).
Analizziamone ora qualche aspetto tecnico.
La trama segue un ordine cronologico ed è ben delineata, a volte lenta ma mai prolissa, in grado dunque di coinvolgere e incuriosire anche lo spettatore più scettico; la scelta narrativa permette infatti di affrontare numerose e diversificate tematiche, dall’intrinseco valore dell’Arte (grande e indiscussa protagonista di tutta la pellicola) all’amore, dall’inganno alla malattia.
"I sentimenti umani sono come le opere, si possono simulare."

Virgil Oldman si rivela essere una personalità in graduale e costante evoluzione; i suoi dialoghi con l’abile restauratore Robert, personaggio imprescindibile nello sviluppo dell’intera vicenda, mostrano chiaramente un progressivo cambiamento di prospettive… nel profondo del proprio cuore, anche un uomo freddo,
distaccato e dalla voce altisonante può provare dei sentimenti autentici e genuini.
La sapiente regia di Giuseppe Tornatore – già premio Oscar nel 1990 per “Nuovo Cinema Paradiso” e la meravigliosa colonna sonora del maestro Ennio Morricone contribuiscono a creare un’atmosfera suggestiva, ora travolgente e dinamica, ora con ponderati silenzi e momenti di riflessione. Senza parlare della fotografia, decisamente appropriata e curata nei minimi particolari.
Cosa aggiungere? Bisognerebbe soffermarsi su ogni singolo attore, sulle scene più interessanti, nonché su certe minuziose inquadrature che meriterebbero precise analisi, ma non sarebbe giusto nei confronti di tutti coloro che non hanno ancora avuto il piacere di vedere un film davvero eccelso, da apprezzare senza anticipazioni di alcun tipo.
Non mi resta che augurarvi una buona visione!
“In ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico…”
Link trailer https://www.youtube.com/watch?v=rAvyBSxv_c0
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