Requiem for a Dream: dramma moderno
- Sirius Black
- 13 set 2017
- Tempo di lettura: 3 min
Chi non ha mai sentito il brano musicale composto e pubblicato nel "lontano" 3 ottobre del 2000 dal musicista Clint Mansell, "Lux Aeterna"? Se non lo avete mai sentito nominare, o anche solo ascoltato(ma ne dubito) vi consiglio di colmare la lacuna musicale.
Detto questo, il brano sopra indicato fa da colonna sonora e tema principale del film successo mondiale Requiem for a Dream, uscito nelle sale americane lo stesso anno del componimento musicale. Si potrebbe stare delle ore a parlare delle tematiche trattate dalla pellicola, però cercherò di essere il più riassuntivo possibile e ovviamente non presenterò spoiler nella recensione, così che voi siate invogliati a guardare con occhi diversi questo film, vederlo per la prima volta se non lo avete mai neanche sentito nominare oppure rivalutarlo se lo avete visto in passato ma non vi hai mai interessato particolarmente.

I punti focali intorno ai quali girano tutte le vicende dei protagonisti possono essere principalmente due: la dipendenza da qualcosa che causa un'inesorabile sconfitta e caduta e, ovviamente, allo stesso tempo causa e conseguenza di quest'ultima, la drammaticità della vita, un pessimismo cosmico che non lascia spazio a un qualche tipo di felicità nelle nostre vite. L'Intero film perciò è suddiviso in tre parti, che sono rappresentate dalle tre stagioni successive alla primavera, cioè Estate, Autunno e Inverno (da notare come il regista abbia voluto di propria iniziativa tralasciare la stagione della vita e della rinascita, continuamente rappresentata come fase felice nella storia della terra e di tutte le creature che vi vivono sopra). Di conseguenza, vedendo il tutto come se fosse la vita stessa dei protagonisti, possiamo comparare i tre cicli annuali alla loro ascesa, declino e caduta totale.
All'inizio della pellicola possiamo già vedere qualche cenno che descrive perfettamente le attitudini comportamentali dei personaggi, per esempio la madre impaurita e quasi oppressa dal figlio. Sara Goldfarb, anziana signora che continua a nutrire speranze nei confronti dell'unica parte di famiglia rimasta, è infatti costretta a chiudersi in una stanza mentre Harry (Jared Leto), il figlio vittima di dipendenza da droga, la priva dell'unico suo mezzo di distrazione, ovvero la televisione. Egli infatti è intenzionato a rivenderla per ricavarne soldi da buttare in cocaina. In Estate, è solito andare in giro con il suo migliore amico, Tyrone (Marlon Wayans), anche lui dipendente da droga e segnato da un complesso interiore caratterizzato dalla mancanza della propria figura genitoriale femminile.

Dopo uno sballo iniziale, entra in scena il quarto e ultimo protagonista del film, ovvero Marion, interpretata da una bellissima e bravissima Jennifer Connelly, nel ruolo di fidanzata di Harry, figlia di genitori illustri e ricchi che però vuole vivere attraverso il proprio sostentamento, causa del motivo per il quale come Harry e Tyrone sarà anche lei dipendente dalla droga.
L'intera pellicola si concentra su questo quadretto e sulla loro vita, descritta in 9 mesi, cioè le tre stagioni che caratterizzano il film.

Le loro vicende saranno contornate da momenti apparentemente felici che andranno a finire in un vortice di disgrazie, tutto causato dall’insoddisfazione delle proprie dipendenze. La madre si getterà in un vortice infinito di dolori a causa della televisione. Un invito a partecipare ad una trasmissione da lei seguita sarà infatti la causa per cui lei stessa cercherà di dimagrire, finendo in una dieta a base di anfetamine, che indebolirà ulteriormente la fragile persona che già era. Allo stesso modo, Harry, Tyrone e Marion, diverranno vittime della droga e di un affare che all'inizio porterà loro guadagni e felicità, ma che sarà lo stesso motivo del loro fallimento. Non dico altro, anche se per trattare l'intero film necessiterei di tantissime altre righe.
Se volete vedere un film viscerale, tragico, drammatico, psicologico, reale e sopratutto senza filtri e censure, Requiem for a Dream é la scelta giusta.
I pro sono tanti e tra questi si erge una regia sopraffina, caratterizzata da inquadrature spettacolari che puntano a marcare le sofferenze dei protagonisti. L'unico difetto di questo film è che dura troppo poco, forse 102 minuti non sono infatti abbastanza per descrivere una storia così completa e tragica. Nonostante questo però vi assicuro che l'abilità del regista e la bravura degli attori vi faranno affezionare alle vicende trattate. Per questa recensione è tutto, vi invito a lasciare un commento per dire la vostra. Spero di avervi invogliato alla visione di questo capolavoro cinematografico. Buona giornata e requiem for a dream.
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