Annabelle 2: quando l'horror dà solo fastidio
- Anakin
- 22 ago 2017
- Tempo di lettura: 3 min
L’horror ha vissuto tempi migliori, non ci sono dubbi. È una frase che, ancora più indubbiamente, avete sentito già più volte soprattutto negli ultimi anni. Il punto però, a differenza di altri generi cinematografici, non è tanto la mancanza di ispirazione o di inventiva, cosa che comunque sta assillando Holliwood, quanto l’uscita dai binari di un genere ormai in rovina. Questo Hannabelle 2 è il perfetto esempio di ciò.

Una bambina, figlia di un artigiano specializzato nella produzione di bambole, viene investita dopo pochi minuti. Un movimento di camera repentino ci mostra il volto della bambola cadutale nel momento dell’incidente. Annabelle, questo è il nome della piccola sfortunata, era solita giocare con le bambole costruite dal padre, tra le quali l'inquietante mascotte del film che campeggia anche nella copertina di questo articolo. Quel giocattolo assumerà un ruolo importante all'interno della trama, ovviamente, tanto che nelle prime fasi dello stesso verrà subito mostrata in una tetra cameretta che i genitori di Annabelle avevano preparato per lei.
Quando però sappiamo già chi sia il cattivo, quali siano le insidie a cui possono andare incontro i vari personaggi del film, cosa ci rimane? Solo giocare all’indovino, a carte scoperte, per intuire quando scaturirà il prossimo misfatto che colpirà il protagonista della scena in corso.
Arriviamo dunque al punto focale della situazione: la paura. I più ingenui di voi penseranno che le situazioni ansiogene, le scene terrificanti e il senso di pressione psicologica perenne siano il pane che gli amanti del genere mastichino correntemente e si aspetterebbero di trovare la stessa cosa applicata a questa pellicola del 2017 per la regia di David F. Sandberg. Tutto questo ovviamente con false speranze.
Abbiamo davanti, infatti, il perfetto esempio di quello verso cui stia virando l’horror moderno. Se dalla paura era stato recentemente, ma nemmeno tanto, declassato al semplice spavento, con jumpscare ovunque come se piovessero, a questo giro il genere orrorifico cade ancora più in basso fino a toccare le soglie del fastidioso.
Esatto, è fastidio quello che prova lo spettatore a vedere sequenze di immagini che vogliono chiaramente portare ad un jumpscare fin troppo telefonato. L’unico dato a favore di questa pratica atta ad ottenere solo spavento e non paura da parte dello spettatore è che, almeno nei migliori dei casi, il rumore o la scena improvvisa che lo fa scattare non è quantomeno preventivata dallo stesso.
Annabelle 2 non è stato in grado di ottenere ciò in nessun caso. La tensione non è mai sentita veramente e i pochi momenti in cui secondo la logica del film bisognerebbe saltare dalla poltrona questo non accade. Il film presenta un continuo sbattere in faccia jumpscare banali e attesi con precisione millimetrica dal pubblico a cui interesserebbe semplicemente godersi un film horror ed io stesso mi sono trovato più volte nella situazione di dover sperare che quantomeno il tutto fosse meno fastidioso possibile, dato che come ho precisato poco fa di fastidio si tratta. Vedere un personaggio apparentemente innocuo dare in escandescenze poco dopo non provoca paura, appunto perché la situazione di partenza non è ansiante; nel momento in cui, però, questo personaggio emette un rumore assordante, io che sto guardando pazientemente il film, e che da qualche secondo ho intuito dove voglia andare a parare quella data sequenza, non provo paura e nemmeno spavento, in quanto anch’esso è dato da un qualcosa di inaspettato. Provo fastidio.
L’unica cosa che riesco a salvare del film sono i personaggi e la loro evoluzione. Dopo l’evento descritto all’inizio del mio articolo, siamo proiettati qualche anno più avanti e vediamo come un gruppo di ragazzine di un orfanotrofio femminile venga trasferito nella casa del padre di Annabelle, la bambina morta all’inizio. Tra le ragazzine più piccole ci sono presentate Janice e la sua amica Linda.

Evitando ogni tipo di spoiler, la nostra Janice avrà una certa evoluzione che segnerà il proprio personaggio. Il suo rapporto con l’amica del cuore Linda farà da cuore pulsante della trama del film quasi quanto l’alone di mistero che circonda la casa dei Mullins, i genitori di Annabelle, e la bambola della figlia.
Non so che farci, questo genere di pseudo horror lo percepisco come deleterio per il genere che ha partorito capolavori immensi e pietre miliari della storia del cinema. Lo stesso cinema che, d’altronde, ci ha mostrato come poterci trasmettere facilmente qualsiasi genere di emozione, dallo stupore alla felicità fino al riso, passando per un sottobosco di sensazioni quali anche la paura e l’ansia. Ma se l’evoluzione di un mezzo tanto efficace sta davvero portando in direzione di quella nuova sensazione che è il fastidio, allora forse potrei preferire veramente in una sua involuzione.
Link trailer https://www.youtube.com/watch?v=l6C5QQbgjlg
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