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Star Rats

  • Anakin
  • 20 ago 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

Mai sentito parlare di nomi palindromi? Beh magari non conoscevate il termine ma con ogni probabilità avrete già provato a leggere al contrario parole come Anna o otto. Esattamente, nomi o frasi(se non ci credete: i topi non avevano nipoti) che letti al contrario danno lo stesso risultato.



Da qui parte Leo Ortolani, ideatore della serie di Rat-man, per dare vita ad un piccolo capolavoro, Star Rats.


Avete presente la sottile linea, ma nemmeno tanto, che divide ironia e sarcasmo? Ortolani sicuramente si.

Questa linea viene costantemente sfiorata nel corso dei tre volumi che compongono la miniserie di Star Rats, andando a stuzzicare alcuni elementi dei tre film di Lucas che hanno fatto storcere il naso. É vero, i volumi di questa serie sarebbero quattro ma oggi ci occupiamo dei capitoli I, II e III di Star Rats, i quali fanno riferimento agli stessi episodi della trilogia prequel della saga lucasiana.

Dato il mio nickname si può intuire una certa familiarità ed un certo amore nei

confronti della Saga, con la s maiuscola, e da appassionato del brand non mi sono perso molte parodie, imitazioni o semplicemente tributi ad esso. Dunque, per un fan di Star Wars, perché è chiaramente quello il target al quale il buon Ortolani si affaccia, vale la pena la lettura di questa raccolta di fumetti? Sicuramente sarebbe più proficuo tenere certe sentenze sul finale di recensione ma dal momento che si intuirebbe il mio entusiasmo a questo giro mi sbilancerò

sin da subito rispondendo: certo che si!

Urge fare una premessa: la trilogia prequel è sicuramente la più bersagliata dalla critica. Gran parte delle argomentazioni dei detentori di tali critiche si basano indiscutibilmente su dati tecnici, su più o meno gravi mancanze dei film dal punto di vista della regia piuttosto che della scenografia, critiche che sono per propria natura difficili da smontare. Molte altre critiche a tali film sono però basate su un odio viscerale per le opere di Lucas, spesso e volentieri mosso da un mal posto senso di nostalgia nei confronti dei film della trilogia classica a cavallo degli anni ’70 e ’80. Le parodie della trilogia moderna sono dunque da dividere in facenti parte a queste due categorie: la prima scuola di pensiero, pur apprezzando le opere in questione mette in risalto gli aspetti meno riusciti dell’opera per suscitare il riso dello spettatore o del lettore mentre i secondi, mossi unicamente dal precedentemente citato sentimento di nostalgia nei confronti dei vecchi film o unicamente, peggio ancora, dall’odio nei confronti dell’intero prodotto, si sofferma solo sui punti deboli del film con il preciso obiettivo di ridicolizzarlo, spesso risultando pacchiano e non necessariamente divertente. Ortolani, con preciso volere di chiarire i propri intenti, specifica nell’introduzione della propria opera di appartenere alla prima categoria di satira nei confronti di tali opere ed è questa la forza di Star Rats: i difetti, le crepe, le debolezze di ogni singolo film vengono caricate, montate, esagerate, parodiate al fine di creare il riso(attenzione, non leggete il terzo episodio di sera quando qualcuno in casa vuole riposare, potreste disturbarlo perché trattenersi non sempre è possibile) mentre piccole chicche, intelligenti rimandi al film(d’altronde ogni fan di Star Wars apprezza le citazioni) e alcuni fini omaggi alla galassia lontana lontana sazieranno quella voglia sfrenata di tuffarsi in quella stessa galassia ancora una volta ma con un goccio di leggerezza in più, con storie diverse per quanto uguali.

Veniamo alle storie in sé dunque, perché qui c’è da fare un’ulteriore precisazione. Le trame dei tre episodi rispecchiano infatti solo in parte la narrazione dei film che si propongono di richiamare: non ci troviamo di fronte alla stessa storia raccontata nel film con facce e nomi diverse bensì a vicende che richiamano gli eventi parodiati senza però esserne la perfetta trasposizione. Questo inizialmente potrebbe dare un certo senso di smarrimento, è vero, perché se da un lato ci sembra che tutto possa assumere quel retrogusto di già visto dall’altro ci da in pasto qualcosa di nuovo al quale però ci abituiamo subito. Per capirci, non siamo di fronte a qualcosa come la sopraffina trilogia dei Griffin, in cui ogni singolo episodio dopo 45 minuti sembra aver detto, con le dovute differenze e tempi comici, tutto quello che si trova nel film originale. Oserei però dire che, visto il modo in cui vengono inseriti all’interno della narrazione elementi narrativi come il pianeta Pacìfio, patria dei costruttori di tappi per le biro, i cavalieri dell’oroscopo a sostituire i cavalieri Jedi(con la chicca del Yoda-marionetta) e altre genialate che non mi spingo ad anticipare, data la natura non spoilerosa di questa recensione, forse la scelta di Ortolani è stata giusta così.

Nota positiva sicuramente per il cofanetto: per i collezionisti più convinti e per gli appassionati viene venduto un cofanetto rigido raffigurante una parodia a tema Rat-man di Darth Maul che contiene tutti e tre i fumetti di Ortolani.

Forse non dovrei dire che sia assolutamente da avere, ma solo un Sith vive di assoluti…anzi no, non è assolutamente vero!

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